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Margherita di Savoia 

Cultura, Natura, Gastronomia, Salina, Terme, Mare, Sport, tanto divertimento

VISITA Margherita di Savoia

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Due giorni dedicati  alla citta'  Bandiera Verde 2019

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I colori della natura la avvolgono con delicatezza.

La sabbia marina caratterizza la poesia degli arenili tra mare e salina dove il blu del cielo si mescola fino a confondersi.

Un percorso alla scoperta di luoghi, tradizioni e prodotti tipici

La storia

 

Margherita di Savoia (I Saléine in dialetto locale, fino al 1879 chiamata Saline di Barletta) è un comune italiano di 11 786 abitanti della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia. È nota per le omonime saline, le più grandi d'Europa e le seconde nel mondo, riconosciute come Riserva Naturale dello Stato (D.M. 10.10.1977) e quindi zona umida di valore internazionale (D.M. 30.05.1979) ai sensi della Convenzione di Ramsar (Iran 1971). Il centro abitato sorge in riva al mare Adriatico, in una zona pianeggiante, un tempo paludosa. Qui sorgevano i laghi costieri Salso e il lago di Salpi: grazie alla natura del terreno, argilloso e caratterizzato da un elevato grado di impermeabilità, il gioco delle maree permetteva l'allagamento periodico di piccole depressioni non lontane dalla costa dalle quali, per evaporazione e dell'acqua marina e precipitazione dei sali disciolti, era possibile prelevare il sale, che veniva largamente impiegato per la conservazione degli alimenti.

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 La presenza di saline naturali rese nota la località sin dai tempi più antichi.

Già le popolazioni indigene, che vivevano nei pressi del lago Salpi, raccoglievano il sale da conche per barattarlo con altri prodotti utili alla loro sussistenza.

Un salto di qualità fu compiuto con l'arrivo degli Illiri che avevano abbandonato sulla sponda dalmata altre saline, di cui parlano sia Aristotele che Strabone, a seguito di sanguinose guerre: da questi ultimi, infatti, le popolazioni autoctone appresero anche la coltivazione del sale.

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Un'origine così antica delle saline presuppone anche quella di centri urbani connessi ad esse.

La Tavola Peutingerianadel III secolo d.C. e altri itinerari romani, come l'Itinerarium Antonini, attestano l'esistenza di una città nota come Salinis che presumibilmente era legata alla città di Salapia, posta poco più a nord. Salapia era una frazione di Canusium, l 'attuale Canosa di Puglia.

L'oppidum salinis sopravvisse alle guerre devastatrici che si svolsero intorno al suo territorio che confinava a nord con quello di Siponto e Salapia e a sud con quello di Canosa e Canne, dove si svolse la celeberrima battaglia vinta da Annibale contro i romani il 2 agosto del 216 a.C.

La città sorgeva fra due importanti empori, da cui veniva imbarcato il sale, quello Argiripensium Navale della città di Arpi e l'Emporium Canusinorum, indicato nell'Itineraria come Bardulos (l'odierna Barletta ), all'epoca scalo portuale e stazione balneare di Canosa e piccolo vicus. Intorno al 150 d.c l'imperatore Traiano fece edificare un ponte sull'Ofanto che univa Salinis a Bardulos, crollato parzialmente intorno al 1850.

Margherita di Savoia fu chiamata fino al 1879 Saline di Barletta, poi il suo nome fu cambiato in onore della regina d'Italia. Infatti, il toponimo deriva dal nome della prima regina d'Italia,

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Ammirare la spiaggia

Margherita di Savoia è  una meta estiva frequentata da turisti italiani ma anche da molti stranieri. Il centro storico è molto curato e adatto a brevi e rilassanti passeggiate, durante le quali si avrà anche l’occasione di acquistare prodotti locali, concedersi un ottimo gelato artigianale presso i rinomati bar del centro. 

Durante il periodo estivo la città diventa gremita di turisti registrando migliaia di presenze, anche grazie all’ offerta ampia di lidi, strutture ricettive e ristoranti di qualità e dalla presenza di un centro termale importante.

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Vivere gli arenili e conoscere la cipolla bianca IGP di Margherita di Savoia

La particolarità dei terreni sabbiosi garantisce ai prodotti agricoli del territorio quali patate, ortaggi, carote e cipolle caratteristiche uniche ed identitarie. La particolarità del terreno degli arenili e la tradizionale cura hanno poi portato al riconoscimento di IGP alla cipolla bianca di Margherita di Savoia, protagonista della buona cucina locale.

 Igp assegnata al Tavoliere. Un ortaggio che cresce senza forzature grazie ai terreni sabbiosi e salini di uno dei più bei litorali d'Italia.

Dolcezza, succulenza, consistenza croccante e pungenza, sono le caratteristiche di questo ortaggio che raggiungono score significativamente maggiori rispetto agli altri genotipi a confronto.

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Passeggiare lungo La Salina di Margherita di Savoia

La presenza di saline naturali rese nota la località sin dai tempi più antichi. Conosciute già nel terzo secolo d.C., la salina fu poi utilizzata dai normanni. Sul finire del XVI e l'inizio del XVII secolo cominciò o meglio si intensificò un movimento di ritorno da parte dei salinari alle saline, sebbene la fiorente e fruttuosa industria salinara mai cessò di esistere. Nel Settecento la Salina fu acquisita dai Borbone, e chiamata Salina di Barletta, che la ritennero "la più preziosa gemma della loro corona" e tornò, pertanto, ad una gestione pubblica. Nel 1754 vi fu l'ammodernamento e l'ampliamento delle Saline, avvenuto anche con la creazione di nuove zone salanti, come quella denominata della Regina. Dopo l'unità d'Italia, la popolazione salinara elesse una propria amministrazione autonoma. Il toponimo del paese venne modificato nel 1879 in Margherita di Savoia, in onore della regina consorte d'Italia, moglie di Umberto I. 

Nel Novecento vi fu una progressiva industrializzazione delle saline. Negli anni '30 fu progettato un avveniristico magazzino da parte di Pier Luigi Nervi

Oggi con i suoi 20 km di lunghezza e 5 km di larghezza, con una produzione media annua di circa 5.500.000 quintali di sale, è la prima d'Europa.

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Conoscere Le Terme di Margherita di Savoia

Le acque termali impiegate nello stabilimento termale provengono direttamente dalle Saline.

Il contenuto di bromo e di iodio e l’alta concentrazione salina rendono le “acque madri” particolarmente efficaci nella prevenzione e nella cura di diverse patologie: ginecologiche, dermatologiche, dell’orecchio, delle vie respiratorie e dell’apparato osteoarticolare.  “Una caratteristica peculiare delle Terme di Margherita di Savoia è l’utilizzo di fanghi esclusivamente naturali e mai riciclati, grazie alla vasta estensione delle Saline che ne garantiscono una quantità praticamente inesauribile. I fanghi maturano attraverso il contatto prolungato per decenni con le “acque madri” nelle vasche delle Saline e vengono mineralizzati dai sali in esse contenuti. Ricchissimi di proprietà curative, sono particolarmente efficaci nella prevenzione e nella cura di patologie osteo-articolari e nei trattamenti anticellulite”.

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La via delle chiese

La Chiesa di Maria Santissima Addolorata è uno dei luoghi da vedere a Margherita di Savoia. L’edificio religioso fu costruito nel dopoguerra su una preesistente piccola chiesa del 1905, in stile neo-gotico. Nel 1956 fu affidata ai Padri Giuseppini, i quali fecero realizzare l’oratorio “Marello”. Nella chiesa è venerata la Madonna Addolorata, compatrona della città di Margherita di Savoia. Dal 1988 la chiesa è stata elevata a Santuario Mariano Diocesano.

La chiesa Beata Maria Vergine Ausiliatrice, nata come Villaggio del fanciullo nel 1948 ad opera dell'allora cappelano d'onore di sua Santità e Vice Parroco della Chiesa Madre Don Domenico Tattoli. L' oratorio costruito nel 1953 fu ampliato nel 1958, anno che vide l' edificazione della cappella. Divenne PARROCCHIA B.M.V. AUSILIATRICE nel 1962. 

 La Chiesa Madre del Santissimo Salvatore  venne costruita sul finire del XIX secolo sulla chiesa precedente del 1794. Vi si venera l'immagine del SS. Salvatore alla colonna, patrono della città, raffigurato su una tela di fine cinquecento, e preziosa è la campana maggiore del 1595 della pontificia fonderia di Agnone, in dotazione alla prima cappella Salinarum.

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